Attiva la coerenza con una piccola richiesta

1118 visualizzazioni - 5 Aprile 2022 -
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Desideriamo essere e apparire coerenti con i nostri precedenti comportamenti, dichiarazioni e impegni. Questo bisogno di coerenza suggerisce, a chi vende, alcuni piccoli ma potenti accorgimenti al modo di presentare una proposta.

Dal punto di vista psicologico accettare una piccola richiesta spinge ad agire in coerenza con l’impegno preso acconsentendo così, più facilmente, a successive e ben maggiori richieste. Questa considerazione è alla base del noto approccio alla vendita denominato “piede nella porta” o “tecnica della breccia”.

Si tratta di porre al potenziale cliente una piccola richiesta, ad esempio un appuntamento di soli 10 minuti in cui presentare il proprio lavoro o una breve telefonata conoscitiva, richiesta che, dato lo sforzo minimo per compierla, con facilità potrebbe essere accettata. A questa seguirà una seconda, e più ampia richiesta, che potrà beneficiare di una maggiore disponibilità che l’interlocutore, in virtù del principio di coerenza – desideriamo essere ed essere considerati coerenti con i nostri impegni – potrà aver sviluppato verso chi effettua la proposta e la sua offerta.

Una volta acconsentito a una prima semplice richiesta sentiamo, infatti, come una spinta automatica a volerne soddisfare anche una seconda, e più ampia.

Alcuni esperimenti hanno mostrato come, nella raccolta di donazioni, inserire al termine della domanda di contributo 5 parole in più – “anche un centesimo sarebbe benvenuto” – ha raddoppiato il numero delle donazioni rispetto all’utilizzo di una richiesta standard di donazione, senza portare a una riduzione dell’importo medio delle donazioni, anzi aumentandolo, dal momento che gli utenti, una volta spinti a donare dalla prima piccolissima richiesta, a cui era molto difficile dire di no, per coerenza con la nuova percezione di sé, in questo caso sentirsi sostenitori di una determinata causa, hanno voluto offrire di più o hanno acconsentito a una seconda più ampia richiesta [1].

Accettare una prima richiesta porta, quindi, a modificare il modo in cui l’utente percepisce sé stesso e, pertanto, il perimetro delle decisioni che riterrà valide.

I risultati maggiori si ottengono nel caso in cui la richiesta, oltre che piccola, abbia 3 caratteristiche:

  • Preveda un minimo sforzo. Alcune ricerche hanno mostrato come, il solo chiedere a un paziente di scrivere, al termine di una visita, data e ora del successivo appuntamento, sul cartoncino comunemente utilizzato da molti studi medici, ha permesso di ridurre di quasi il 20% il numero di pazienti che poi non si presentavano all’appuntamento, con ovvi benefici per la redditività degli operatori [2].
  • La richiesta sia specifica. Esperimenti realizzati in ambito alberghiero in cui veniva domandato ai clienti, al momento dell’arrivo, se fossero disponibili a impegnarsi a riutilizzare gli asciugamani per più di un giorno al fine di salvaguardare l’ambiente, hanno mostrato come questa richiesta, proprio in quanto specifica, risultasse molto efficace portando a un elevato riuso degli asciugamani ma anche a una serie di altri virtuosi comportamenti nell’uso delle luci o dell’aria condizionata durante l’intero soggiorno. Un impegno che è risultato maggiore rispetto a chi fosse stato stimolato con una generica richiesta di tenere comportamenti a favore dell’ambiente.
  • La richiesta renda l’impegno visibile. La partecipazione al programma di cui sopra è salita ancora quando, agli ospiti che accettavano di parteciparvi, veniva fornita una spilletta che agiva non solo come promemoria, ma come evidenza pubblica dell’impegno preso [3].

Nel rivolgersi a un cliente indeciso sulla possibilità di collaborare con voi valutate, pertanto, la possibilità di una prima piccola richiesta a cui il cliente facilmente acconsentirà e che possa poi portare, per coerenza, a un suo successivo maggiore impegno. Nel farlo, cercate di essere specifici, richiedete uno sforzo, seppur minimo, da parte dell’interlocutore e provate, ove possibile, a rendere visibile a più persone l’impegno preso dall’interlocutore, ad esempio, nel caso della proposta di un professionista a un’impresa, stimolando un primo piccolo riscontro positivo dell’imprenditore dinnanzi a qualcuno dei suoi collaboratori.

Fonti utilizzate nel video:

[1] Cialdini R.B., Schroeder D.A., Increasing compliance by legitimizing paltry contributions: when even a penny helps, Journal of Personality and Social Psychology, 34, 1976.

[2] Risultati a valle fase test della durata di 4 mesi, fonte: Martin S.J., Goldstein N.J., Cialdini R.B., Piccole grandi idee. La scienza della persuasione per ottenere massimi risultati con minimi cambiamenti, Tea, 2015.

[3] Martin S.J., Goldstein N.J., Cialdini R.B., riportando Baca Motes K., Brown A., Gneezy A., Keenan E.A., Nelson L.D., Commitment and behavior change: Evidence from the field, “Journal of Consumer Research”, 39 (5), 2013.

 

Per le immagini: Tada Images, fizkes da shutterstock.com

Per i video: elements.envato.com

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